Storie

La storia di Marta e della sua anoressia “cronica”

 

 

Marta mi aspetta in sala d’attesa. Appena entra nella mia stanza mi guarda, si guarda intorno e mi squadra un po’. Ha 30 anni, fa l’avvocato e ormai da quasi 15 soffre di un disturbo dell’alimentazione. Mi racconta la sua storia, un po’ come se leggesse un copione… lo ha ripetuto tante e tante volte… Lavora nello studio notarile del padre, vive da sola, ha qualche amica che vede, a volte, nel fine settimane. Pochi sogni. Mi parla di psicoterapie, nutrizionisti, farmaci presi e cambiati e due ricoveri, l’ultimo circa sette anni fa. Quando mi spiega perché sia arrivata da me, mi dice  Mah…mi hanno consigliato di venire da voi…ma non sono tanto convinta, l’ho fatto per fare un favore ai miei. Ormai non penso di avere tante possibilità per guarire. L’ultimo medico che ho visto me lo ha detto chiaramente. Ormai sei cronica.


Parliamo ancora, mi racconta le sue sofferenze, la fatica di ogni giornata: cosa mangiare, quanto mangiare, le calorie, la corsa, a volte il vomito… non ha il ciclo e questo la fa soffrire, ha sempre pensato che avrebbe avuto figli, ma quella era un’altra vita, la vita prima dell’anoressia.

Dietro un abbigliamento impeccabile vedo uno sguardo spento, senza speranza. Non mi lascio condizionare e le spiego che la possibilità di uscire da un disturbo dell’alimentazione c’è sempre. E’ faticoso, ma realistico.


Si incuriosisce di questa terapia (la CBT-E) che cerca di farle capire i significati dei suoi comportamenti e la stimola a cambiare. Ci pensa un po’ e poi dice…vabbé…perché no…tanto non ho niente da perdere…Inizia, con determinazione. Ci vuole riuscire, non è facile, ma si impegna molto.


Un passo per volta, difficoltà dopo difficoltà, con i suoi tempi, vede i primi cambiamenti che la motivano ad andare avanti. Sembra che ciò che riteneva impossibile, uscire da questo problema, adesso sia alla sua portata. Non molla, anche nei momenti più bui. Io la incoraggio sempre.

Marta oggi lavora in uno studio associato con delle colleghe, che sono anche amiche, ha lo sguardo vivace di chi osserva il mondo dopo tanto tempo. Si sta ancora impegnando, in alcuni momenti vacilla, ma l’anoressia non c’è più e lei è tornata a vivere.

Marta, ma la tua anoressia cronica? Chissà… forse avevano sbagliato…

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